Social network, libri…e fantasia

Che cos’è la letteratura ai tempi di Twitter? È possibile promuovere la lettura con 140 caratteri? Chi sono gli influencers e in che modo parlano di libri (promuovendoli)?

Questi sono i quesiti chiave che ho posto durante il panel #SocialLetteratura: scrivere di letteratura in 140 caratteri nell’ambito del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, lo scorso 7 aprile 2016.

Insieme a me ne hanno discusso Vera Gheno (Twitter Manager dell’Accademia della Crusca), Loredana Lipperini (la Repubblica, Radio 3), Maria Anna Patti (ideatrice dell’account @CasaLettori) e Nadia Terranova (giornalista e scrittrice).

incontro perugia
SocialLetteratura al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Da sinistra: Maria Anna Patti, Vera Gheno, Giulia Ciarapica, Nadia Terranova, Loredana Lipperini (ph Alessandro Migliardi)

Se ne è discusso molto e, alla luce delle numerose riflessioni che l’incontro ha portato, possiamo dire che il punto focale è questo: i social network stanno diventando uno strumento di fondamentale importanza per quanto riguarda il giornalismo culturale e non solo.

Il fatto che ormai si parli non semplicemente di letteratura (sul web), ma proprio di Social Letteratura, la dice lunga. Il Salone Internazionale del Libro di Torino, giunto alla sua ventinovesima edizione, quest’anno dedica ampio spazio ad incontri che trattano il rapporto tra libri, editoria e mondo digitale.

salone libro torino

Mi vengono in mente alcuni degli incontri dedicati ai social network, come ad esempio Striscia business – Per un uso professionale dei social network (Incubatore): come utilizzare in modo semplice, efficace e professionale i social network? Qui troverete tutte le “istruzioni per l’uso” di Facebook, Twitter, Instagram, etc, pensate appositamente per l’editore emergente.

O ancora, Apri un libro e apri il mondo. Le tecnologie che reinventano l’Editoria (Book to the future), oppure Dove va l’informazione culturale – Giornalismo e cultura nell’epoca dei social media (Spazio Incontri), senza tralasciare l’evento promosso da Il Libraio, Il giornalismo letterario tra carta, web e social network.

Ci troviamo di fronte ad un’unica certezza: il futuro è digitale, sotto tutti i punti di vista.

I bookbloggers (come la sottoscritta) twittano, instagrammano, consigliano libri su Facebook e diventano YouTuber letterari. Al giorno d’oggi dobbiamo fare i conti con la forza di un’immagine su Instagram, di un cinguettio su Twitter o di un post su Facebook. L’immediatezza e la freschezza di poche righe – ben scritte e ben pensate – un hashtag, qualche tag e il gioco è fatto.

giornalismo

Apparentemente sembra facile, ma, si sa, l’apparenza inganna. Le strategie di comunicazione  (da quelle basilari, tipo l’utilizzo degli hashtags giusti, le parole chiave da mettere in evidenza, le immagini ben ritagliate e filtrate al punto giusto, etc) sono moltissime e vanno dalle più semplici a quelle più complesse, da veri professionisti del web.

Nel mio piccolo – e qui mi fermo alla mia personale esperienza di blogger in via di miglioramento, dunque in fieri – cerco di curare nel dettaglio gli articoli di questo blog, scegliendo di alternare, ad esempio, articoli più brevi e di lettura immediata (magari utili ad altri bloggers) ad articoli più lunghi – solitamente le recensioni dei libri.

Quella che ho definito ormai come “la mia missione” consiste nell’avvicinare quanto più possibile i giovani e i non lettori al mondo dei libri. Per farlo, ovviamente, usufruisco dei mezzi che il futuro impone: blog, video (ho scoperto la grandissima importanza delle video recensioni su YouTube, come spiego in questo articolo), post, foto (molto spesso anche le copertine dei libri si prestano ad un gioco fotografico che rende le copertine stesse interattive, come spiego in quest’altro articolo). Dietro l’immediatezza di 140 caratteri c’è, però, un lavoro di scelta e selezione che, spesso, rimanda ad articoli più ampi.

La critica letteraria fatta sul blog è possibile.

La critica letteraria deve essere alla portata di tutti, e per questo deve essere “trasmessa” in modo giocoso, divertente e senza formalizzazioni di alcun tipo. Un buon contenuto proposto in forma “leggera” (e perché no, anche colorata!) diventa sostanza accessibile a tutti. La cultura, e dunque la letteratura, non devono allontanare, ma avvicinare, perché sapere è potere, e potere – in questo caso – significa sviluppare uno spirito critico che permette una libera scelta, consapevole e autonoma.

Che i social network hanno “contaminato” proprio tutto il mondo letterario lo deduciamo anche dalle nuove figure di librai 2.0. Per promuovere non solo la loro attività commerciale, ma anzi, per invitare soprattutto alla lettura, ormai abbiamo dei librai che twittano, postano foto su Instagram e creano video su Facebook per invitare il pubblico alle presentazioni dei libri.

Ne ho recentemente parlato in questo articolo in cui trovate una intervista doppia a Nikita Guardini, libraio Rizzoli Galleria, e a Cristina Di Canio, libraia presso la libreria indipendente Il Mio Libro.

collage librai

Dunque, per una promozione consapevole e ben indirizzata dei libri e della cultura, utilizzate in modo “professionale” ma divertente tutti i social network che avete a disposizione. Il bellissimo esempio dell’iniziativa degli amici di Modus legendi dovrebbe essere un incentivo per costruire e far vivere una comunità sempre più grande di lettori appassionati che, a loro volta, incuriosiscano i non lettori.

Prepariamoci a qualcosa di bello. Il web serve anche a questo, ad unire e a comunicare.

Stay tuned!

15594_10206620137213162_3186450341928899433_n

Hanno parlato del nostro panel sulla #SocialLetteratura:

 

 

6 Comments

  1. Ti seguo da un po’ di tempo ormai, mi piace molto il tuo modo di comunicare di libri, di raccontarli, ma soprattutto di sfruttare i nuovi media come strumenti utili a letteratura ed editoria, nonostante alcuni editori ancora considerino internet come qualcosa che viaggia in un binario differente (e in alcuni casi contrario).

    Ciao Giulia, buona giornata.

    1. Grazie Salvatore! Mi fa molto piacere. Riguardo all’atteggiamento di alcuni editori, sì, purtroppo concordo con te. Infatti sto cercando (nel mio piccolo) di puntare l’attenzione PROPRIO su questo argomento. Il Futuro è sul web, dovremmo imparare a sfruttarlo senza averne paura! Grazie ancora. (PS molto bella la tua pagina, seguirò con piacere!). Buona giornata a te.

      1. Lo vedo, lo vedo il tuo intento, ed è anche per questo che ti seguo con interesse e curiosità 🙂 Poi vabbè ci sono i tanti consigli letterari, ma quella è un’altra storia.

Lascia un commento